ALBERTO MAGNO

(Lauingen 1193 o 1206 Colonia 1280). Religioso svedese, santo. Insegnò a Hildesheim, Friburgo, Ratisbona, Strasburgo, Parigi, dove ebbe per allievo Tommaso d'Aquino e infine allo Studium dei predicatori a Colonia. Nel suo magistero, con l'inserimento della scienza grecoaraba nella tradizione latina, perseguì l'intento di stabilire un punto d'incontro fra aristotelismo e cristianesimo, come appare dalle numerose opere filosofiche e d'esegesi biblica (De causis et proprietatibus elementorum; De erroribus philosophorum; De adhaerendo Deo). Per l'enorme raccolta enciclopedica di un materiale di pensiero greco, arabo, ebraico i posteri gli conferirono il titolo di "Magno" e di Doctor universalis. Compose tra il 1270 e il 1280 la grandiosa opera Summa theologiae, rimasta incompiuta. Di formazione scolastica, nel campo dell'etica filosofica si attenne a Aristotele, di cui interpretò le idee e discusse i problemi sulla base dei commenti arabi e ebraici: nel commentario aristotelico seguì fedelmente i titoli e le suddivisioni dell'opera aristotelica, che espose e commentò senza citarne mai il testo. Riguardo al problema dell'anima cercò di conciliare la dottrina aristotelica con quella platonico-avicenniana. Ruggero Bacone lo elogiò come un originale e autorevole auctor nel campo della mineralogia (De mineralibus, in cui si ha un primo esempio di classificazione dei minerali), della botanica (De lapidibus, De vegetabilibus) e della zoologia (De animalibus). Di fatto Alberto Magno non solo rese accessibili ai latini le ricchezze accumulate dai filosofi greci, arabi ed ebrei, ma pose le premesse per l'opera del suo allievo Tommaso d'Aquino. Riconosciuto beato dal papa Gregorio XV nel 1622, fu canonizzato e dichiarato dottore da Pio XI nel 1931.
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